Premio Città di Pratola Peligna

TEATRO E TERRITORIO

Premio Città di Pratola Peligna / teatro e territorio

quarta edizione 2017

GIORNATA CONCLUSIVA

promossa dal Comune di Pratola Peligna

a cura del Florian Metateatro

direzione artistica Punt j a cap

 

Domenica 17 Settembre 2017

Teatro Comunale di Pratola Peligna

ore 17.30 - Spettacolo Vincitore della Rassegna

ore 19.00 - Cerimonia di Premiazione

Ingresso gratuito

Domenica 17 settembre 2017 si conclude la quarta edizione del Premio Città di Pratola Peligna / teatro e territorio, promosso dal Comune di Pratola e dal Florian Metateatro, che si è avvalsa quest'anno della collaborazione della compagnia pratolana Punt j a cap con la direzione artistica di Emilio Presutti.

Il Premio, rivolto alle compagnie di teatro del  territorio abruzzese, ha visto alternarsi sul palcoscenico del Teatro Comunale di Pratola Peligna ben sei formazioni (cinque partecipanti e una fuori concorso) che hanno presentano spettacoli teatrali sia in italiano che in dialetto. I lavori presentati sono stati seguiti con interesse dalla Giuria di esperti che con i loro giudizi hanno decretato il miglior spettacolo. L'intera Rassegna è stata seguita da un numero importante di spettatori che ha accolto con caloroso apprezzamento ogni singolo spettacolo.

La  manifestazione conclusiva del Premio avrà inizio alle ore 17.30 nel Teatro Comunale  dove si terrà lo spettacolo teatrale vincitore della quarta edizione e dove alle ore 19.00 si svolgerà la cerimonia di premiazione e l’assegnazione delle targhe alle Compagnie.

Saranno presenti la Sindaca della Città di Pratola Peligna Antonella Di Nino, la Direttrice Artistica del Florian Metateatro Giulia Basel ed il Direttore Artistico della Rassegna Emilio Presutti.



Venerdì 28 ottobre 2016 - ore 21.00 - TEATRO COMUNALE

TEATRO POTLACH

I primi 100 anni di Edith Piaf

Lo spettacolo è un viaggio musicale nella Francia degli anni 30-50  attraverso le canzoni di Edith Piaf. Storie di vite nate nell’ambiente della malavita francese, storie di donne innamorate,  storie di passioni, di sogni, di ricordi. E’ il racconto di un’epoca, il 1939, un momento storico di grande fermento in tutta l’Europa. E’ l’epoca delle poesie di Jacques Prévert, delle fotografie di Cartier-Bresson, dei racconti teatrali di Jean Cocteau, dell’arrivo della Seconda Guerra Mondiale che decima tante famiglie, delle musiche dei film di Charlie Chaplin, delle immagini e dei personaggi del film “Roma Citta Aperta” di De Sica, della Resistenza francese, della lotta per la vita, per l’amore. Il tema dello spettacolo, l’anima che lega le storie, e forse ancora di più l’anima di Edith Piaf sembra essere: “non smettere mai di credere nell’amore qualsiasi cosa succeda”.

 Il Teatro Potlach è stato fondato nel 1976 a Fara Sabina (Rieti). Il suo nome è derivato dagli studi antropologici dei fondatori, e significa, nel linguaggio degli indigeni dell'America nord­occidentale, il rito del dono gratuito che conferisce prestigio a chi lo elargisce e a chi lo riceve. L’identità artistica del Potlach si è espressa contemporaneamente nella produzione di spettacoli di sala e di spettacoli di strada, e nell’attivazione di iniziative pedagogiche che hanno coinvolto l’insieme delle tecniche espressive e performative. Dal 1991 il Teatro Potlach realizza il progetto Città invisibili in Europa e in America, che consiste in un lavoro teatrale “fuori dai teatri” che trasforma gli spazi quotidiani attraverso la scoperta dell’identità culturale del luogo e l’elaborazione dell’energia creativa dei suoi abitanti. Nathalie Mentha è nata a Ginevra (Svizzera). Nel 1978 si diploma alla Scuola Superiore di Arte Drammatica del Conservatorio di Ginevra. Nell 1979 incontra il Teatro Potlach,  e comincia la sua formazione con pedagoghi di fama internazionale come Iben Nagel Rassmussen (Danimarca-attrice), Isso Miura (Giappone-danzatore butoh) Ingemar Lindt (Svezia-discepolo del mimo Etienne Decroux), Danilo Terenzi (musicista) e Peppe Rio (Spagna-danzatore di flamenco). Da allora vive in Italia e lavora in modo stabile come attrice nelle produzioni del  Teatro Potlach.  Svolge da 33 anni un’intensa attività pedagogica sia in Italia che all’estero.  Nel 1994 a Napoli Nathalie Mentha riceve il premio "Tassello d’argento" come migliore interprete non protagonista e per il valore dell'attività pedagogica e artistica svolta nel corso dell'anno 1993. Nel 2012 nell ‘ambito del “30° Fadjr International Theater Festival” di Tehran riceve il premio come migliore attrice per la sua interpretazione nello spettacolo “Ventimila Leghe sotto i mari” del Teatro Potlach.


Domenica 27 novembre - ore 17.00 - TEATRO COMUNALE

Associazione Teatrale Da grande voglio crescere

IL CIELO IN UNA STANZA

commedia dialettale in 21 microdrammi

liberamente tratta dal testo di Alberto Zoina

regia Carmela Caiani

 

La regista Carmela Caiani propone uno spettacolo composto da 21 microdrammi della vita quotidiana, scritti da Alberto Zoina, che, con ironia, indagano, nel caos dei sentimenti, le zone d’ombra delle relazioni di coppia, genitoriali, familiari, amicali, di vicinato. I 21 microdrammi si succedono come una sequenza di fatti: una scena cade nell’altra e questa in quella successiva, come il tempo umano cade nel momento dopo, continuamente, senza sosta. I personaggi sono caratterizzati da pochi tratti elementari, che però consentono immediatamente allo spettatore di riconoscervi la madre, la vicina, il figlio, il consorte, l’amica, se stesso… Il linguaggio è quello quotidiano ed il dialetto è utilizzato non forzatamente per far ridere, ma perché così parlano i personaggi.

La farsa delle grottesche miserie umane si svolge in spazi circoscritti che man mano diventano sempre più angusti ed opprimenti: dalla panchina di un parco, all’interno di un auto, all’interno di una camera da letto, ma se si rompono le pareti dell’individualismo, del conformismo, dell’ipocrisia, “il cielo può entrare nella stanza”.


Sabato 10 dicembre - ore 21.00 - TEATRO COMUNALE

Teatranti d'Abruzzo

IL CENACOLO MICHETTIANO

testo e regia Vittorina Castellano

con Giorgio Ciampoli, Marco D'Agostino, Donatella Passeri, Enzo Littore

 

Una commedia musicale in dialetto in occasione delle celebrazioni per il centenario della morte dell'illustre musicista Francesco Paolo Tosti, che diede vita con altri importanti artisti della terra d' Abruzzo ad un sodalizio artistico-culturale: il Cenacolo Michettiano. Lo spettacolo rappresenta uno spaccato di vita del Convento Michetti con scene tratte da "Il piacere" e da "Il trionfo della morte" di Gabriele D'Annunzio, accompagnate dalle romanze di Tosti, che sarà impersonato da Giorgio Ciampoli discendente del grande compositore di Ortona. Con lui in scena molti altri attori e musicisti che interpreteranno i ruoli di Francesco Paolo Michetti, Gabriele D'Annunzio, Matilde Serao e degli altri personaggi che hanno fotto grande il Cenacolo di Francavilla.

 

 

 


Rinviato CAUSA NEVE - nuova data in aprile - TEATRO COMUNALE

Muta Imago

(a+b)3

ideazione e regia Claudia Sorace  drammaturgia e suono Riccardo Fazi  con Riccardo Fazi e Claudia Sorace

 

Plinio il Vecchio racconta che la pittura nacque quando una ragazza ricalcò il contorno dell’ombra del suo giovane innamorato sulla parete della sua stanza. Il ragazzo sarebbe partito la mattina successiva, allora lei, la notte, tenendo la lanterna vicino al viso di lui e vedendo proiettarsi un’ombra sul muro, disegnò i contorni della sua ombra. Orfeo sta risalendo un lungo sentiero, silenzioso, scosceso, buio. Euridice lo segue, perché lui ha incantato tutti laggiù, nel regno dei morti, ed è riuscito ad ottenere in dono la possibilità di riprendersi la sua sposa. I due camminano, lui più avanti, non deve guardarla fino al ritorno in superficie, questo è il patto, e lei lo segue a qualche passo di distanza. Orfeo si gira, lei cade indietro, tende le braccia, cerca di abbracciarlo, ma non afferra nulla se non l’inconsistente aria. Euridice torna ombra, corpo senza peso, forse il ricordo di ciò che era stata in terra. Un’elegia sulle laceranti dinamiche del distacco, con un’indagine delicatissima intorno alle liturgie dell’affetto e a quelle più dolorose di un’insostenibile assenza. Lo spettacolo si svela come una riflessione sulle infinite possibilità della scena, dove basta un movimento a creare suggestione. A patto di essere capaci di trasformare il vuoto del palcoscenico in un mondo poetico e narrativo, come questi artisti sanno fare con infinita maestria e con un’altrettanto illimitata e raffinatissima fantasia.


Venerdì 10 febbraio - ore 21.00 - TEATRO COMUNALE

Teatro del Krak

SARA' MIMI'  Mia Martini i giorni, le canzoni

drammaturgia e regia di Antonio Tucci

con Flavia Valoppi, Gabriella Profeta (voce) Fabio D’Onofrio (pianoforte)

 

Sarà Mimì è uno spettacolo dedicato a un mito della musica italiana: Mia Martini. Dai primi passi nel difficile mondo della musica ai successi indimenticabili degli anni Settanta, all’abbandono delle scene degli anni Ottanta, per poi tornare con la splendida Almeno tu nell’universo presentata sul palco di Sanremo in una esibizione da brividi. E ancora la riconciliazione con la sorella Loredana, la carriera in ascesa e poi la morte improvvisa, tragica, assurda. Un racconto con parole e canzoni che ripercorre la carriera musicale e le vicende familiari e private che tanto hanno influito sulla profondità espressiva di un’interprete eccezionale. Un talento riconosciuto e amato nel mondo, che in Italia non ha potuto esprimersi pienamente a causa di una maligna diceria. Vent’anni sono trascorsi senza Mimì, ma la sua voce straordinaria e intensa continua a cantare e a emozionare.

La drammaturgia originale è a cura del regista e ideatore del progetto Antonio Tucci, che l'ha tratta da interviste, scritti e biografie di Mimì Bertè.

In scena Flavia Valoppi narra la storia della vita di Mimi' mentre Gabriella Profeta, accompagnata al pianoforte dal maestro Fabio D'Onofrio, interpreta le canzoni che hanno resa famosa e ancora presente la grande Mia Martini.


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