Venerdì 24 e Sabato 25  Maggio ore 21

FLORIAN ESPACE

 

Il Florian Metateatro presenta per TEATRO D’AUTORE e altri linguaggi

 

Rueda Teatro

PEZZI

Si vive per imparare a restare morti tanto tempo

 

di Laura Nardinocchi

con Ilaria Fantozzi, Ilaria Giorgi, Claudia Guidi

Musiche Francesco Gentile, Scene Ludovica Muraca

 

Spettacolo vincitore del Fringe Festival di Roma 2019

 

Una casa. Una famiglia. Una madre e due figlie. È l’otto dicembre. L’albero di Natale va preparato. Come fanno tutti. Come si fa sempre. Come tutti gli anni. Rami, palline, luci, festoni. L’albero è ingombrante, è difficile capirsi, trovarsi, incontrarsi. È difficile evitare di ricordare.

Una serie di operazioni che si devono fare insieme, che richiedono tempo e pazienza. La madre vorrebbe che tutto fosse perfetto, che le figlie riescano a godere della magia del Natale nonostante la recente morte del padre. Le figlie ostacolano il suo intento. La maggiore non vuole festeggiare, vorrebbe scappare, cercare un altrove a cui non pensare. La figlia minore, al contrario, vorrebbe festeggiare riproducendo esattamente il Natale passato: stesse palline, stessi regali, stessi vestiti, stesse portate, stesso numero di ospiti. Nulla, nulla deve cambiare. Ed è preparando l’albero di Natale che fanno intravedere le loro paure, i loro sogni, le loro ossessioni, le loro dipendenze, le loro fragilità.

Uno spettacolo sulla morte, sui ricordi, sulle paure. Che parla di legami, di dolore, di vissuti. Che parla alle madri, ai padri e ai figli. Che parla di famiglia. Che parla ad ognuno e di ognuno di noi.

 

INGRESSO € 10  RIDOTTO € 8   RIDOTTO SPECIALE € 7 (per scuole di teatro, danza, musica convenzionate)

INFO Tel. 085/4224087 - mobile 393/9350933

 

ACQUISTO E PRENOTAZIONE BIGLIETTI:

Oltre all'acquisto diretto in botteghino è possibile prenotare per gli spettacoli dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 19.00 telefonicamente ai numeri 085/4224087 e 393/9350933 oppure via e-mail all'indirizzo organizzazione@florianteatro.it. Il sabato e la domenica è possibile prenotare, quando c'è spettacolo, solo al numero 393/9350933 a partire da due ore prima dell'inizio. Il botteghino apre un'ora prima dello spettacolo.


 Venerdì 17 e Sabato 18 Maggio ore 21

FLORIAN ESPACE

 

Il Florian Metateatro presenta per TEATRO D’AUTORE e altri linguaggi / Assolononsolo

 

 BARLETTI/WAAS

MONOLOGO DELLA BUONA MADRE

 

testo di  Lea Barletti

regia Lea Barletti/Werner Waas

con Lea Barletti

e la partecipazione in scena di Werner Waas

sound design e musiche originali: Luca Canciello

 

 

Cosa vuol dire essere una “buona madre”? Chi è quest’idolo, questa “Madre”, di cui tutti parlano, di cui tutti sembrano sapere come deve essere, cosa deve fare, come si deve comportare, come deve amare, come deve vivere? Esiste davvero? O piuttosto esistono tante donne che scelgono, o credono di scegliere, o non scelgono affatto, ma si ritrovano ad essere madri? E quale madre non si è sentita, almeno una volta, inadeguata e insicura? E da chi è stato scritto, questo ruolo e per chi? E perché non è possibile riscriverlo? Ci sono tanti modi di essere madri quante donne che lo diventano. E ci sono tanti modi per essere una “buona” madre. Ma questo non te lo dice nessuno.

Cosa resta? Il dubbio.

 

Ma “Monologo della buona madre” è anche una storia di vocazione, la storia di una vocazione artistica e del faticoso percorso intrapreso per

 

Foto di MAURIZIO BUTTAZZO 

 

trovarle un posto nel mondo, la storia di qualcuno che, attraverso e nonostante mille inciampi, dubbi e fallimenti, sente la necessità forte e reale di trovare una propria lingua e per suo mezzo compiere un atto che dà nascita e forma, a suo modo, ad un mondo: un atto di creazione artistica. Un’utopia, piccola e concreta.

Cosa resta? Il desiderio.

 

“Monologo della buona madre” è infine la storia di un corpo a corpo: un corpo a corpo di una donna e di un’artista  con se stessa ed il proprio corpo, appunto, con la propria coscienza, con il proprio ruolo di madre, con i figli, con l’immagine di sé, con il proprio essere artista, con i propri modelli dati, con le aspettative proprie e altrui, con la propria inadeguatezza, con la propria vocazione, con la propria fallibilità, con la propria creatività, con il tempo, con la vita, con la lingua, con l’amore.

Cosa resta? Il corpo.

 

Venerdì sera, in collaborazione con OIKOS-Residenza per Artisti, lo spettacolo sarà seguito da un Incontro con la compagnia e dalla Presentazione del libro di Lea Barletti intitolato “Libro dei dispersi e dei ritornati - 11 racconti per 12 foto naufragate e una radiografia”, edito da Musicaos editore, una serie di racconti ispirati ad alcune fotografie di sconosciuti ritrovate dall’attrice in un vecchio baule di un rigattiere a Berlino. 

 

INGRESSO € 10  RIDOTTO € 8   RIDOTTO SPECIALE € 7 (per scuole di teatro, danza, musica convenzionate)

INFO Tel. 085/4224087 - mobile 393/9350933

 

ACQUISTO E PRENOTAZIONE BIGLIETTI:

Oltre all'acquisto diretto in botteghino è possibile prenotare per gli spettacoli dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 19.00 telefonicamente ai numeri 085/4224087 e 393/9350933 oppure via e-mail all'indirizzo organizzazione@florianteatro.it. Il sabato e la domenica è possibile prenotare, quando c'è spettacolo, solo al numero 393/9350933 a partire da due ore prima dell'inizio. Il botteghino apre un'ora prima dello spettacolo.


Sabato 4 Maggio ore 21

FLORIAN ESPACE

 

Il Florian Metateatro presenta per TEATRO D’AUTORE e altri linguaggi / Assolononsolo

 

FORTEBRACCIO TEATRO

CANTICO DEI CANTICI

 

di e con ROBERTO LATINI

spettacolo Premio Ubu 2017 come Miglior Attore 

 Premio Ubu 2017 Miglior progetto sonoro o Musiche originali 

 

adattamento e regia  Roberto Latini, musiche e suoni Gianluca Misiti, luci e tecnica

Max Mugnai, con Roberto Latini

 

Il Cantico dei Cantici è uno dei testi più antichi di tutte le letterature. 

Pervaso di dolcezza e accudimento, di profumi e immaginazioni, è uno dei più importanti, forse uno dei più misteriosi testi che sia mai stato creato; un inno alla bellezza, insieme timida e reclamante, un bolero tra ascolto e relazione, astrazioni e concretezza, un balsamo per corpo e spirito. 

Se lo si legge senza riferimenti religiosi e interpretativi, smettendo possibili altre chiavi di lettura, rinunciando a parallelismi, quasi incoscientemente, se lo si dice senza pretesa di cercare altri significati, se si prova a non far caso a chi è che parla, ma solo a quel che dice, senza badare a quale sia la divisione dei capitoli, le parti, se si prova a stare nel suo movimento interno, nella sua sospensione, può apparirci all’improvviso, col suo profumo, come in una dimensione onirica, non di sogno, ma di quel mondo, forse parallelo, forse precedente, dove i sogni e le parole ci scelgono e accompagnano.

Non ho tradotto alla lettera le parole, sebbene abbia cercato di rimanervi il più fedele possibile.

Ho tradotto alla lettera la sensazione, il sentimento, che mi ha da sempre procurato leggere queste pagine. Ho cercato di assecondarne il tempo, tempo del respiro, della voce e le sue temperature. 

Ho cercato di non trattenere le parole, per poterle dire, di andarle poi a cercare in giro per il corpo, di averle lì nei pressi, addosso, intorno; ho provato a camminarci accanto, a prendergli la mano, ho chiuso gli occhi e, senza peso, a dormirci insieme.

R. LATINI

 

Seguirà incontro con Roberto Latini  e Pippo Di Marca.

 

INGRESSO € 12  RIDOTTO € 10   RIDOTTO SPECIALE € 9 (per scuole di teatro, danza, musica convenzionate)

INFO Tel. 085/4224087 - mobile 393/9350933

 

ACQUISTO E PRENOTAZIONE BIGLIETTI:

Oltre all'acquisto diretto in botteghino è possibile prenotare per gli spettacoli dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 19.00 telefonicamente ai numeri 085/4224087 e 393/9350933 oppure via e-mail all'indirizzo organizzazione@florianteatro.it. Il sabato e la domenica è possibile prenotare, quando c'è spettacolo, solo al numero 393/9350933 a partire da due ore prima dell'inizio. Il botteghino apre un'ora prima dello spettacolo.

 


Venerdì 12 e Sabato 13 Aprile ore 21

Domenica 14 Aprile ore 18

FLORIAN ESPACE

 

Florian Metateatro

presenta

per Teatro d'autore e altri linguaggi/ L’Europa è qui

 

TEATRI DI VITA

LA MASCHIA

 

di Claire Dowie

uno spettacolo di Andrea Adriatico versione di Stefano Casi

con Olga Durano Patrizia Bernardi Alexandra Florentina Florea

 

“Sto diventando un uomo. Dico allo specchio che non voglio essere un uomo peloso.

Non voglio essere un uomo, punto”.

 

Una mattina la signora H si sveglia e scopre che sta diventando… un uomo! La Metamorfosi di Kafka ritorna nella nostra epoca, e si infila tra i confini sempre più incerti dell’identità di genere, trasformandosi da incubo claustrofobico a irresistibile commedia, che mette in rotta di collisione il maschile e il femminile; o meglio, che racconta con occhi femminili la psiche e il corpo maschili trasformati in qualcosa che ha a che fare più con uno scarafaggio che non con un macho.

Andrea Adriatico gioca ancora sul filo dell’identità di genere dopo le incursioni su Copi, confrontandosi con l’opera di Claire Dowie, una delle protagoniste della stand-up comedy inglese. A incarnare la signora H è Olga Durano, signora della scena, con Franco Parenti e Leo de Berardinis, ma anche travolgente attrice comica con il Gran Pavese Varietà e in storici varietà televisivi come “Drive In” e “La TV delle ragazze”, prima di essere diretta da Adriatico in numerosi spettacoli, da “L’omosessuale o la difficoltà di esprimersi” di Copi a “Quai Ouest” di Bernard-Marie Koltès, da “Jackie e le altre” e “Un pezzo per Sport” di Elfriede Jelinek a “Is,Is Oil” da Pier Paolo Pasolini e “Chiedi chi era Francesco” di Grazia Verasani.

 

INGRESSO € 10  RIDOTTO € 8   RIDOTTO SPECIALE € 7 (per scuole di teatro, danza, musica convenzionate)

INFO Tel. 085/4224087 - mobile 393/9350933

 

ACQUISTO E PRENOTAZIONE BIGLIETTI:

Oltre all'acquisto diretto in botteghino è possibile prenotare per gli spettacoli dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 19.00 telefonicamente ai numeri 085/4224087 e 393/9350933 oppure via e-mail all'indirizzo organizzazione@florianteatro.it. Il sabato e la domenica è possibile prenotare, quando c'è spettacolo, solo al numero 393/9350933 a partire da due ore prima dell'inizio. Il botteghino apre un'ora prima dello spettacolo.

 


Il Florian Metateatro e il Museo delle Genti d’Abruzzo presentano

 Sabato 23 e domenica 24 marzo   -  ore 17

Al MUSEO DELLE GENTI D'ABRUZZO

 

“BAGNO BORBONICO”

VISITA-SPETTACOLO NELL'ANTICO BAGNO PENALE DI PESCARA

In occasione dell'Anniversario dell'Unità d'Italia

 per Tutti a Teatro!

 

testo e regia di Giulia Basel

con Umberto Marchesani 

 ambiente sonoro Globster

ricerca storica Letizia Lizza 

ideazione e progetto culturale del Museo del Risorgimento Ermanno De Pompeis 

produzione Florian Metateatro Centro di Produzione Teatrale

in collaborazione con Museo delle Genti D’Abruzzo   

 

Bagno Borbonico, uno spettacolo site specific ovvero un lavoro creato su misura per il Museo delle Genti dal Florian Metateatro Centro di Produzione Teatrale e frutto di una intensa collaborazione tra operatori del museo e artisti del Florian al suo settimo anno di repliche. Uno spettacolo che parla della nostra città e della sua lunga e misconosciuta storia, ambientato in uno dei pochi luoghi di Pescara capace di testimoniare di un passato e di una identità.

E proprio nell’Ala Risorgimentale del Museo delle Genti d’Abruzzo, ovvero nel luogo reale del carcere Borbonico di Pescara prende vita lo spettacolo.

Un prigioniero in abiti d'epoca ci attende dietro le sbarre e ci invita ad avanzare e ad addentrarci in quello che una volta è stato un carcere. Un carcere molto duro, un bagno penale: il Bagno Borbonico, appunto, creato dai Borboni all’interno della fortezza pescarese, dove vennero rinchiusi anche i patrioti arrestati nel corso delle repressioni dei moti rivoluzionari che condussero al Risorgimento ed all’Unità d’Italia. Attraverso le sue parole ritroviamo una storia in cui Pescara ha avuto parte, a volte non secondaria, e sentiamo vivere i muri e gli oggetti che ci circondano e immaginiamo ciò che è stato in quella che è una vera e propria scenografia naturale, testimone diretta delle vicende raccontate.

“…lo spettacolo coinvolge soprattutto per le microstorie ed i dettagli minimi contenuti nei suoi risvolti più interni… per lo spettatore si apre uno scrigno di sorprese e scoperte continue, come un disegno di cerchi concentrici… Il sodalizio efficace registrato attraverso questo progetto tra le realtà del museo e del teatro suscita una riflessione: il lavoro meritorio svolto da musei assolutamente interessanti sul piano della capacità di proposta come il Museo delle Genti di Pescara, non può che trarre vantaggio dall’accostamento con il linguaggio teatrale in termini di una comunicazione attrattiva ed interattiva” (Paolo Verlengia)

Lo spettacolo, che dalla sua creazione nel 2013 è stato ciclicamente rappresentato più volte, sempre rigorosamente nell’ala risorgimentale del Museo delle Genti d’Abruzzo, sarà presentato alla cittadinanza in occasione dell’Anniversario dell’Unità d’Italia,  nell’ambito della programmazione di Tutti a Teatro! sabato 23 e domenica 24 marzo alle 17 e verrà replicato in matinée per le scuole fino al 27 marzo.

Per tutti a partire dai 7 anni

 

Biglietto euro 8  comprensivo  dell’ingresso al Museo delle Genti

E’ vivamente consigliata la prenotazione al numero 085/4510026 (museo). Posti limitati.

 


  Sabato 9 Marzo ore 21

Domenica 10 Marzo ore 17.30

FLORIAN ESPACE

Il Florian Metateatro presenta per TEATRO D’AUTORE e altri linguaggi / Assolononsolo

 

Florian Metateatro-Centro di Produzione Teatrale in

TRUMAN CAPOTE Questa cosa chiamata amore

 

in collaborazione con Fondazione Teatro della Toscana

                                                     ANTEPRIMA

 

Di Massimo Sgorbani con Gianluca Ferrato, scene Massimo Troncanetti, costumi Elena Bianchini   Impianto e regia Emanuele Gamba

 

Truman Capote questa cosa chiamata amore è uno spettacolo da e su uno dei più grandi scrittori americani del '900, in uno spazio teatrale mutevole e leggero, una pelle prismatica di camaleonte pronto alla trasformazione, com'era la lucentezza della prosa dell'autore di A sangue freddo, di cui quest'anno ricorrono i 50 anni dalla prima pubblicazione. "Tutta la letteratura è pettegolezzo". Così Truman Capote liquidava con una delle sue abituali provocazioni anti- letterarie qualsiasi visione sacrale dell'arte e dell'artista. 'Pettegolezzo' inteso come svelamento di ciò̀ che non si sa, indagine sui lati oscuri dell'America, in modo leggero e profondo, snob e vivace come un vodka martini. È il Capote più irriverente, infatti, quello che emerge da questa pièce: un dandy, un esibizionista, un personaggio pubblico prima ancora che un grande scrittore, l'anticonformista per eccellenza, che può permettersi di parlare con la stessa dissacrante arguzia di Hollywood e della società̀ letteraria newyorkese, di Jackie Kennedy e Marilyn Monroe, di Hemingway e Tennessee Williams, senza mai risparmiare se stesso, i suoi vizi, le sue manie, i suoi successi e fallimenti. Un autore il cui  stile, decadente, ironico e iconoclasta ha segnato la letteratura degli Stati Uniti.

 

INGRESSO € 10  RIDOTTO € 8   RIDOTTO SPECIALE € 7 (per scuole di teatro, danza, musica convenzionate)

INFO Tel. 085/4224087 - mobile 393/9350933

 

ACQUISTO E PRENOTAZIONE BIGLIETTI:

Oltre all'acquisto diretto in botteghino è possibile prenotare per gli spettacoli dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 19.00 telefonicamente ai numeri 085/4224087 e 393/9350933 oppure via e-mail all'indirizzo organizzazione@florianteatro.it. Il sabato e la domenica è possibile prenotare, quando c'è spettacolo, solo al numero 393/9350933 a partire da due ore prima dell'inizio. Il botteghino apre un'ora prima dello spettacolo.

 

 


Domenica 17 Febbraio ore 17.30

Florian Metateatro

presenta

al Florian Espace

Per TEATRO D'AUTORE e altri linguaggi/ Miti Shakespeariani

 

Teatro del Lemming

GIULIETTA E ROMEO Lettere dal mondo liquido

 

Regia Massimo Munaro, Chiara Elisa Rossini

con Chiara Elisa Rossini, Diana Ferrantini, Alessio Papa, Katia Raguso, Alessandro Sanmartin, Maria Grazia Bardascino, Fiorella Tommasini, musica Massimo Munaro

 

Interrogare Giulietta e Romeo vuol dire interrogare le nostre vite ed il nostro fragile tempo presente. Ed il nostro tempo presente è proprio il mondo liquido di cui parla Zygmunt Bauman, una società sotto assedio in cui tutto sembra precario, provvisorio, mutabile, senza certezze e senza rassicurazioni, dove tutto scorre veloce, su un unico binario, quello della mercificazione. Dove si colloca allora il mito di Giulietta e Romeo in questa società in cui, per restare a Bauman, anche l’amore ha perso la sua forza titanica, mitologica, ed è divenuto liquido, precario come tutte le cose del mondo? Chi sono Giulietta e Romeo per noi? Questi due giovani sono davvero così inevitabilmente lontani dalle nostre vite? C’è qualcosa o qualcuno per cui saremmo disposti a sacrificare tutto? Che cosa saremmo disposti a fare per vivere il nostro amore?

                   

INGRESSO € 10  RIDOTTO € 8   RIDOTTO SPECIALE € 7 (per scuole di teatro, danza, musica convenzionate) 

ACQUISTO E PRENOTAZIONE BIGLIETTI:

Oltre all'acquisto diretto in botteghino è possibile prenotare per gli spettacoli dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 19.00 telefonicamente ai numeri 085/4224087 e 393/9350933 oppure via e-mail all'indirizzo organizzazione@florianteatro.it. Il sabato e la domenica è possibile prenotare, quando c'è spettacolo, solo al numero 393/9350933 a partire da due ore prima dell'inizio. Il botteghino apre un'ora prima dello spettacolo.

 

 


Domenica 10 Febbraio ore 17.30

Florian Espace

Per TEATRO D'AUTORE e altri linguaggi / L’Europa è qui

 

Florian Metateatro/ Frattaroli-Mazzi-Pascale

AGAMEMNON

di Ghiannis Ritsos

uno spettacolo di Enrico Frattaroli

ANTEPRIMA

 

con Franco Mazzi e Mariateresa Pascale, Patrizia Polia, Diego Procoli

Musiche da Bird, Karaindrou, Kkoshi, Ligeti

 

… Chi applaudono? Che cosa acclamano?

Agamennone torna acclamato eroe dalla guerra di Troia, ma rifiuta le ovazioni, l’eroismo, il bottino, la condivisione del suo stesso letto con Clitennestra. Svuota di senso i dieci anni di guerra, di cui evoca eventi e momenti, riconducendo e riducendo la figura mitica all’uomo reale.

Vuole solo un bagno caldo, molto caldo: in realtà, la trappola che la moglie ed Egisto gli hanno teso per ucciderlo, come Cassandra, inascoltata, predice.

L’impianto scenico è costituito da una cuspide formata da libri gualciti posti su leggii e schierati in due file divergenti dal proscenio al fondo. I libri gualciti sono costituiti da fogli opalescenti e fogli neri sulle cui pagine sono stampati/arsi, in greco, i segmenti di testo di cui ogni libro-leggio-scultura costituisce una stazione.

Su un fondale nero, la forma vuota e trasparente, opalescente od opaca della maschera di morte di Agamennone si declina in immagini attinenti a quanto Agamennone ricorda, descrive, significa per comporsi e scomporsi, apparire e svanire, variare di sostanza e colore fino a raggiungere il suo stato finale di lucente maschera d’oro.

… l’acqua si fredderà, si sarà freddata.

 

INGRESSO € 10  RIDOTTO € 8   RIDOTTO SPECIALE € 7 (per scuole di teatro, danza, musica convenzionate)

INFO Tel. 085/4224087 - mobile 393/9350933

 


 

  GIOVEDI' 24 GENNAIO ore 21

Florian Metateatro

presenta

per Teatro d'autore e altri linguaggi/ Teatro di narrazione

al FLORIAN ESPACE

 

Casa degli Alfieri 

"DEL CORAGGIO SILENZIOSO"

di e con MARCO BALIANI

 

collaborazione alla drammaturgia Ilenia Carrone, musiche eseguite al pianoforte da Fabio D’Onofrio, produzione Comune di Bergamo – Teatro Donizetti – Casa degli Alfieri

 

Di solito si associa alla parola “coraggio” un’azione eclatante, dettata da un’urgenza   impellente,   un’azione   che   sfida   la   morte   e   se   ne   appropria, mostrando una luminosa presenza dell’umano. È il coraggio “numinoso”, visibile, mostrato, che accade in condizioni estreme, e che diviene poi epos, racconto, esempio. Ma c’è un altro tipo di coraggio, silenzioso e non appariscente, ed è di questa declinazione della parola Coraggio che questo spettacolo vuole dire.

Il coraggio silenzioso agisce nell’essere umano quasi inaspettatamente, non presuppone una tempra guerriera, non si staglia sulla scena per mostrarsi nella luce, non si aspetta ricompensa, neppure quella, postuma, del racconto esaltante. Questo   coraggio   agisce   in   forma   sottomessa,   agisce   anch’esso   per un’urgenza   ineludibile,   ma   non   pretende   riconoscenza,   non   attende   un ringraziamento,  colui   o  colei  che   lo  attuano   lo  fanno   per  necessità,   una necessità che ha a che fare con la profondità dell’umano che è in noi, a cui è perfino difficile dare una spiegazione. Parole come compassione, solidarietà, altruismo, amore, carità, bontà, cercano di circoscrivere il mistero umano di quell’atto ma più che altro ne delimitano solo il valore empatico, perché non ci sono parole  che spiegano come quell’impulso  ad agire,  nonostante tutto, avvenga in individui che di colpo “sentono” di dover compiere un gesto per loro improvvisamente “necessario”. Antigone che, nonostante il divieto della legge di Creonte, va a seppellire il corpo del fratello, pagando con la morte questa trasgressione, è l’esempio archetipico di questa forma di coraggio. “Ci sono leggi non scritte, inviolabili, che esistono da sempre, e nessuno sa dove attinsero splendore”. È questo splendore di cui parla Antigone quello che vado cercando in questo spettacolo, quel nocciolo luminoso che trasforma un’esistenza intera in un atto esemplare, ma silenzioso, luminoso ma vissuto nell’ombra, nel pudore, nella pura necessità del dover agire. Andrò alla ricerca di cinque narrazioni, cinque situazioni estreme, ove far illuminare cinque esistenze, che, grazie al racconto, divengono, in quel luogo effimero e potente che è la scena teatrale, cinque testimonianze di taciturno coraggio. Ad accompagnare e guidare le narrazioni ci saranno cinque componimenti musicali, scritti appositamente da Mauro Montalbetti ed eseguiti dal vivo dal Trio Hegel. Una struttura drammaturgica semplice, parole e musica che si intrecciano, all’interno di un luogo sacro, per restituire la semplicità scandalosa di quegli umani atti di coraggio silenzioso. Marco Baliani

 

INGRESSO € 12  RIDOTTO € 10   RIDOTTO SPECIALE € 9 (per scuole di teatro, danza, musica convenzionate)

 INFO Tel. 085/4224087 - mobile 393/9350933 

 

ACQUISTO E PRENOTAZIONE BIGLIETTI:

Oltre all'acquisto diretto in botteghino è possibile prenotare per gli spettacoli dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 19.00 telefonicamente ai numeri 085/4224087 e 393/9350933 oppure via e-mail all'indirizzo organizzazione@florianteatro.it. Il sabato e la domenica è possibile prenotare, quando c'è spettacolo, solo al numero 393/9350933 a partire da due ore prima dell'inizio. Il botteghino apre un'ora prima dello spettacolo.

 

 


  SABATO 19 GENNAIO ore 21

DOMENICA 20 GENNAIO ore 17,30

Florian Metateatro

presenta

per Teatro d'autore e altri linguaggi/ La storia si fa teatro 

al Florian Espace

 

Teatro dei Borgia

CABARET SACCO E VANZETTI

da Michele Santeramo

ideazione e regia Giampero Borgia

con Raffaele Braia e Valerio Tambone

 

 

Lo spettacolo narra il mito di due umili, due ultimi, due migranti, entrati nella storia come eroi moderni: condannati alla sedia elettrica per un crimine che non avevano commesso, in un processo politico paradigmatico, lottano fino a divenire simbolo universale delle battaglie per i diritti di uguaglianza e giustizia. Due uomini soli, due sognatori, innamorati come tutti della vita, con le loro speranze, la loro riservatezza, la loro quotidianità, il loro rapporto, che muterà nei tanti anni assieme fino a diventare una grande amicizia.

Cabaret Sacco & Vanzetti è il secondo spettacolo di un ciclo con il quale si inaugura un genere teatrale che ha tre fondamentali radici: una è la commedia brillante, il teatro di avanspettacolo, di cui nei passati decenni l'Italia è stata una originalissima fucina; la seconda è il teatro brechtiano; la terza e più decisiva, la storia. Sono lavori che coniugano musica e prosa, poesia e biopic, dramma didattico e musical, azione e narrazione.

I cabaret si muovono con grande agio tra un genere e l'altro, creando una miscela che diverte e fa riflettere, istruisce e sorprende, nel tentativo grandioso e impossibile che il teatro ha sempre sentito come suo specifico: cambiare se non il corso, almeno la lettura della storia.

 

Dopo gli spettacoli incontro con Giampiero Borgia e la compagnia: Sabato con la partecipazione di Germano D’Aurelio Nduccio, appassionato di storia dell'anarchismo italiano e Domenica con la partecipazione di Giovanni Di Iacovo, Assessore alla Cultura del Comune di Pescara. 

 

INGRESSO € 10 RIDOTTO € 8 RIDOTTO SPECIALE € 7 (per scuole di teatro, danza, musica convenzionate)

INFO Tel. 085/4224087 - mobile 393/9350933

 

ACQUISTO E PRENOTAZIONE BIGLIETTI:

Oltre all'acquisto diretto in botteghino è possibile prenotare per gli spettacoli dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 19.00 telefonicamente ai numeri 085/4224087 e 393/9350933 oppure via e-mail all'indirizzo organizzazione@florianteatro.it. Il sabato e la domenica è possibile prenotare, quando c'è spettacolo, solo al numero 393/9350933 a partire da due ore prima dell'inizio. Il botteghino apre un'ora prima dello spettacolo.

 


Sabato 12 GENNAIO ore  21

TEATRO D’AUTORE e altri linguaggi/teatro di narrazione

in collaborazione con

Florian-OIKOS Residenza per Artisti

presenta

al Florian Espace

 

Roberto Anglisani

in

GIOBBE

storia di un uomo semplice

Spettacolo vincitore dei “Teatri del sacro” 2017

 

adattamento di Francesco Niccolini, dal romanzo di Joseph Roth, consulenza letteraria e storica Jacopo Manna, con Roberto Anglisani, regia di Francesco Niccolini

 

“Più di cento anni fa, in Russia, al confine con la Polonia, in un villaggio così piccolo che non è riportato su nessuna mappa, viveva un maestro. Si chiamava Mendel Singer. Era un uomo insignificante. Era devoto al Signore. Insegnava la Bibbia ai bambini, come prima di lui aveva fatto suo padre. Insegnava con molto passione e poco successo. Uno stupido maestro di stupidi bambini: così pensava di lui sua moglie Deborah».

Così inizia questo racconto, che attraversa trent'anni di vita della famiglia di Mendel Singer, di sua moglie Deborah e dei suoi quattro figli. Ma attraversa anche la storia del primo Novecento, dalla Russia all'America, dalla guerra russo giapponese alla prima guerra mondiale e oltre. Ma soprattutto attraversa il cuore di Mendel, lo stupido maestro di stupidi bambini, devoto al Signore, e dal Signore – crede lui – abbandonato.

Roberto Anglisani dà voce a tutti i pensieri dei protagonisti, alle paure, alle speranze e alla disperazione, alle preghiere e alle rivolte. Come dice Skowronnek, grande amico di Mendel Singer, «Noi siamo dentro il disegno, e il disegno ci sfugge», per questo Mendel – e tutti gli altri – fanno tanta fatica: la vita è un mistero, la fede un rifugio, e il dolore mette a dura prova anche l'uomo più giusto.

“Giobbe” – romanzo perfetto di Joseph Roth – diventa così un racconto teatrale tragicomico proprio come la vita, dove si ride e si piange, si prega e si balla, si parte, si arriva e si ritorna, si muore in guerra e si rinasce. Senza giudizio, senza spiegazioni: ma, attraverso lo sguardo mite e sereno di un narratore misterioso e onnisciente, ricchi di compassione e accompagnati da un sorriso, lieve, dolcissimo, che spinge tutti i protagonisti di questa storia, lunga quanto una vita, e forse anche un po' di più”. F. Niccolini

 

INGRESSO € 10 RIDOTTO € 8 RIDOTTO SPECIALE € 7 (per scuole di teatro, danza, musica convenzionate)

INFO Tel. 085/4224087 - mobile 393/9350933

 

ACQUISTO E PRENOTAZIONE BIGLIETTI:

 

Oltre all'acquisto diretto in botteghino è possibile prenotare per gli spettacoli dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 19.00 telefonicamente ai numeri 085/4224087 e 393/9350933 oppure via e-mail all'indirizzo organizzazione@florianteatro.it. Il sabato e la domenica è possibile prenotare, quando c'è spettacolo, solo al numero 393/9350933 a partire da due ore prima dell'inizio. Il botteghino apre un'ora prima dello spettacolo.

 


Domenica 16 Dicembre alle ore 17.30

Florian Espace

per Teatro d'autore e altri linguaggi

 

Spazio Tre  (Teramo)

in

IL BIGLIETTO DELLA LOTTERIA

da John et Joe di Ágota Kristof

 

con Piero Assenti e Vincenzo Macedone e con Fabio Di Pietrantonio regia Silvio Araclio scene Mirko De Luca traduzione Anne Di Silvestre

 

Nella vita è solo questione di fortuna, altro che merito, se alcune persone sono predestinate a diventare ricche e altre a languire nella miseria e nella povertà. Due clochard, amici “per forza”, o forse no, si ritrovano ad un tavolo di un bistrot a vagheggiare di cognac, denaro e giacche, uniti nella disgrazia e poi divisi da una inattesa fortuna. In un “non luogo”, senza tempo, si consuma la storia dei due personaggi, un po’ clown e un po’ fool, molto realistici, ma anche molto “assurdi”. I due protagonisti si scambiano vite, abiti e destini perché, in fondo, nessuno dei due può rinunciare all’altro. Un sottile battibeccare, condito perfino di filosofia, ci ricorda che l’amicizia è una forma di fratellanza e come tale ha i suoi momenti di scontro, ma in ultimo ciò che conta è il legame, perché dopotutto chi trova un amico, trova un “tesoro”.

 

INGRESSO € 10 RIDOTTO € 8 RIDOTTO SPECIALE € 7 (per scuole di teatro, danza, musica convenzionate)

INFO Tel. 085/4224087 - mobile 393/9350933

 

 

ACQUISTO E PRENOTAZIONE BIGLIETTI:

Oltre all'acquisto diretto in botteghino è possibile prenotare per gli spettacoli dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 19.00 telefonicamente ai numeri 085/4224087 e 393/9350933 oppure via e-mail all'indirizzo organizzazione@florianteatro.it. Il sabato e la domenica è possibile prenotare, quando c'è spettacolo, solo al numero 393/9350933 a partire da due ore prima dell'inizio. Il botteghino apre un'ora prima dello spettacolo.

 

 


Sabato 17 Novembre alle ore 21.00 e Domenica 18 ore 17.30

Florian Espace

Per Teatro d'autore e altri linguaggi/Teatro e Letteratura

 

Teatro del Loto (Campobasso)

in

MOBY DICK

LA BESTIA DENTRO

tratto da Herman Melville

 

testo e regia Davide Sacco musiche dal vivo Giuseppe Spedino Moffa con Stefano Sabelli e Gianmarco Saurino

 

Naviga nei mari dell’anima e dell’inconscio questa riscrittura dell’opera di Melville di Davide Sacco. Figlio “naturale” della cultura occidentale, Achab, nella balena bianca, vede i limiti dell’uomo e si getta in un iperbolico inseguimento, con l’unica fiocina per lui possibile: la forza della ragione, del sapere, dell’Arte. Incrocia la sua sfida al mostro degli oceani, Ismaele, giovane, forte, bello, in tutto simile ad Achab, per tenacia e capacità di saper improvvisare e stare sull’onda! Così simili da essere, forse, padre e figlio! O, forse, diversi ma entrambi uniti nella forza d’affrontare il proprio mostro... dentro il mare del Sé. Interpretato da Stefano Sabelli, che con Acab chiude un cerchio di personaggi segnati da una latente follia senile e da Giammarco Saurino, talento purissimo, fra i nuovi protagonisti di tanta nuova fiction RAI.

 

La Compagnia del LOTO di Teatrimolisani - riconosciuta dal 2015 dal FUS, come organismo produttivo d’Innovazione – nasce come Compagnia Stabile del Libero Opificio Teatrale Occidentale, o Teatro del LOTO, che molti, fra artisti e operatori, hanno definito come “il più bel piccolo Teatro d’Italia”.

 

Sorto nel Borgo in pietra di Ferrazzano - alle porte di Campobasso - per volontà di Stefano Sabelli, che l’ha ideato e progettato, il LOTO è diventato in Molise l’avamposto di un Teatro d’Arte e Ricerca. Molto attiva la sua SPAS Scuola Propedeutica d’Arte Scenica, dove si sono formati molti dei migliori talenti molisani delle nuove generazioni. Una scuola certamente propedeutica alla crescita e al radicamento della stessa Compagnia del LOTO e che ha favorito la creazione di produzioni inedite e originali che hanno spesso coinvolto anche giovani autori e registi come: Riccardo Ricciardi, Azzurra De Gregorio, Davide Sacco, Ilario Grieco.

 

Oltre 20 i titoli già prodotti o coprodotti dalla Compagnia, con diverse regie di Stefano Sabelli, e spettacoli sempre più diffusi sia in ambito nazionale che all’estero. Fra questi, Tamburi di Guerra (originale musical percussivo, con l’ensemble Percussioni Ketoniche), seguito da un trittico shakespeariano con due produzioni itineranti, Romeo & Juliet (ambientato in una Litle Italy, anni ‘30 nell’Età del Jazz) e Sogno di una notte di mezza estate (con musiche live dei Beatles e rimandi alla swinging’ London degli anni ’60), oltre che Amleto, riscritto in una particolare versione orientale, con scene e costumi ispirati all’Ukiyo-e (mondo fluttuante). Più recenti sono Le Petit Magic Circus, sul mondo del Circo e L’Autodafé del Camminante, sulla vicenda giudiziaria che coinvolse Arturo Giovannitti, poeta e sindacalista italoamericano, fra i promotori, nel 1912, del Bread and Roses’s Strike. Uno Spettacolo che, in concomitanza con le celebrazioni del Centenario dello Sciopero più famoso d’America, nel 2012, è stato invitato negli USA per un Tour di 10 repliche.

 

INGRESSO € 10 RIDOTTO € 8 RIDOTTO SPECIALE € 7 (per scuole di teatro, danza, musica convenzionate)

INFO Tel. 085/4224087 - mobile 393/9350933

 

 

ACQUISTO E PRENOTAZIONE BIGLIETTI:

Oltre all'acquisto diretto in botteghino è possibile prenotare per gli spettacoli dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 19.00 telefonicamente ai numeri 085/4224087 e 393/9350933 oppure via e-mail all'indirizzo organizzazione@florianteatro.it. Il sabato e la domenica è possibile prenotare, quando c'è spettacolo, solo al numero 393/9350933 a partire da due ore prima dell'inizio. Il botteghino apre un'ora prima dello spettacolo.

 


 Sabato 20 ottobre alle ore 21

 Florian Espace

 per Teatro d'Autore e altri linguaggi

 

Settimo Cielo (Roma)

in

PASQUAROSA

studio per una pittrice

 

premio “Il Paese delle donne & Donna e Poesia” 2014

di e con Gloria Sapio e Maurizio Repetto dai ricordi di Paolo Bertoletti, musiche Andrea Cauduro e Fabio R. Marianelli regia Alessandro Minati

 

“...una storia tenera e dolce… Un lavoro che ha avvinto il pubblico per la felice intuizione di far procedere la storia privata con quella italiana”. Nico Nanni – Il Gazzettino del Nord-Est

 

Una bambina stretta nel busto a stecche e con ai piedi scarpe infinitamente troppo grandi, lo sguardo già profondo e lontano. Questa è una delle prime immagini di Pasquarosa, modella ancora imberbe ma già icona. In quell’abito, in quell’atteggiamento l’essenza e il presagio del suo divenire: da contadina a ninfa sottile e liberty nelle sculture di Nicola d’Antino, al nudo roseo e sensuale innumerevolmente ritratto dal marito Nino Bertoletti, a pittrice dai colori incredibili buttati di getto sulla tela, protagonista vivace di tutto un Novecento romano fatto di amici che si chiamano Pirandello, Capogrossi, Carena, De Chirico, Soffici, Cecchi, Guttuso, Morante, Moravia, Tofano.

 

Ma per comprendere l’ascesa di Pasquarosa bisogna partire da lì, da quelle scarpe grandi che proteggevano i piedi dai sassi e dalla polvere delle sterrate Anticoli Corrado, il paese delle modelle, un paese-scrigno a una manciata di chilometri da Roma.

 

Tra le sue mura di pietra ancora oggi si cela un sorprendente patrimonio d’arte. Sono le scie lasciate dai tanti pittori e scultori che da lì sono passati, ritraendo la piazza, le case, le colline. E naturalmente le modelle.

La storia è quella di Nino e Pasquarosa, due giovani che si incontrano agli inizi del Novecento. Lui è pittore, lei una giovane contadina che, seguendo la tradizione delle donne del suo paese, si presta a fare la modella. Lei è bella e lui spavaldo. Si innamorano, si sposano, hanno due figli e attraversano, mano nella mano, quasi un secolo di vita. Anche lei diventa pittrice e anche molto famosa, lui è il suo pigmalione. Insieme frequentano il mondo degli intellettuali della loro epoca, sono amici di Pirandello, di Corrado Alvaro, di Guttuso, di Bontempelli. Tuttavia, quello che vediamo in scena è soprattutto una coppia che vive attraverso ciò che maggiormente appassiona entrambi: l’arte.

 

Pasquarosa è uno spettacolo di narrazione, un dialogo dove i personaggi spesso si rivolgono direttamente al pubblico per raccontare di sé e della loro vita ma è anche una commedia dove spuntano altri personaggi, una partitura che, non senza ironia, diventa “ritratto di famiglia in un interno”, mettendo in primo piano il sapore e il clima di un Novecento italiano, colto, sperimentale e innovativo.

Il mito delle contadine anticolane analfabete che tra l’Otto e il Novecento diventano muse, modelle dei pittori, per poi sbocciare come artiste conquistandosi un ruolo di rispetto nella vita intellettuale del Paese, in un Italia ancora lontana dal diritto al voto per le donne, ha qualcosa di stupefacente. L’incarnazione stessa di questa metamorfosi è Pasquarosa Marcelli (Articoli Corrado 1896 – Lido di Camaiore 1973) la quale trovò nel marito, il pittore Nino Bertoletti un uomo capace non solo di amarla ma di comprenderne ed esaltarne le doti artistiche, senza mai prevaricare, cosa rara data l’epoca storica. Ciò che colpisce nella loro vicenda personale è questo rapporto di complicità reciproca, così moderno perché tutto sommato paritario. Impossibile, quindi, parlare dell’una senza l’altro. Il loro sodalizio, mai svincolato dall’Arte che era una professione e una fede praticata da entrambi, percorse il secolo, attraversò due guerre e permeò tutto il loro vivere.


Gloria Sapio e Maurizio Repetto, attori, autori e registi, con molteplici esperienze al loro attivo. Dal 2006, con la loro associazione, Settimo Cielo, si occupano prevalentemente di progetti territoriali per la crescita e diffusione dello spettacolo dal vivo. La loro ricerca artistica si sposa con la creazione di un laboratorio permanente delle arti performative nella zona est della Provincia di Roma, condotti grazie al sostegno dell'Assessorato alle Politiche Culturali della Provincia di Roma e della Regione Lazio. Dal 2010 è attiva Officina E.S.T. - Esperimenti Sul Territorio, Officina Culturale della Regione Lazio, che opera nella Valle dell'Aniene. Dal 2014 Settimo Cielo gestisce la stagione del Teatro Comunale di Arsoli e dal 2015 è titolare di una Residenza Artistica Nazionale sostenuta da MiBACT e Regione Lazio.

 

 INGRESSO € 10 RIDOTTO € 8 RIDOTTO SPECIALE € 7 (per scuole di teatro, danza, musica convenzionate)

 

Tel. 085/4224087 - mobile 393/9350933

 Mail organizzazione@florianteatro.it

 

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